Un consiglio a “L’Alternativa c’è” di Pino Cabras
Seguo “L’Alternativa c’è”, pur essendo un indipendentista siciliano, per una semplicissima ragione: è l’unico gruppo parlamentare di opposizione vera in questo momento. Poi ci sono persone sfuse, non sempre affidabilissime. Fratelli d’Italia non li conto nemmeno.
All’interno di questo gruppo Cabras ha le visioni più lucide. Nel piccolo del suo gruppo è certamente un leader. Ha fatto un post pubblico che leggo sulla sua pagina facebook in cui dice tre cose, che mi vedono in parte d’accordo. Ho stima di Cabras, e oggi proprio per questo lo vado a scandalizzare.
Parto dall’ultima, che mi vede pienamente d’accordo: in un mondo in uscita dalla pandemia l’Italia di Draghi e Speranza vanno contromano. D’accordo! Draghi va quindi mandato a casa con ogni mezzo.
Seguo con quella di mezzo: attenzione! c’è una guerra calda alle porte in Europa, che potrebbe travolgerci tutti, in Ucraina. Anche qui sono d’accordo. E la soluzione è ancora una volta che lo Stato italiano si sfili da questa follia, e quindi che Draghi vada via.
Finisco con la prima, la più controversa: l’elezione del Presidente della Repubblica. Qua sono d’accordo solo in parte con Cabras. In pratica dice: “Non mi convince nessuno, votiamo uno fuori dal Palazzo, una figura autorevole”.
Allora, ragioniamo, se “L’Alternativa c’è” avesse 150 parlamentari, chissà, sarebbe una proposta realistica.
Siccome però sono pochini, questa proposta mi sa di “testimonianza”. Come dire: voi fate schifo e non c’è niente da fare. Se fosse per noi il Presidente sarebbe….questo. Questa scelta appare condivisibile solo in termini statici, se non ci fosse nulla da fare e non succedesse nulla, va bene, che almeno testimonino il loro dissenso. Si è opposizione anche per questo.
Ma se si torna alle prima (soprattutto) delle considerazioni, e cioè che l’esigenza vitale della Repubblica sia quella di mandare a casa Draghi, non è detto che questa scelta sia la più saggia di tutte.
In politica si deve distinguere il possibile dal desiderabile, l’etica delle conseguenze da quella dei principi assoluti (Weber insegna).
Ora la situazione è questa. C’è un centro-destra tutto sommato ortodosso rispetto al “nuovo ordine mondiale”, con appena qualche mal di pancia, che ha una maggioranza relativa in Parlamento e tra i grandi elettori, che sta proponendo un candidato a dir poco impresentabile, ovvero Silvio Berlusconi. Sono a caccia spasmodica di voti.
L’alternativa c’è? Parafrasando il nome del gruppo…
L’alternativa è un presidente piddino, o para-piddino, come gli ultimi che ci sono stati ammanniti. Uno certamente più presentabile, ma che non interrompa la marcia trionfale del “più Europa”, “più banche”, “più controllo sociale”, “meno libertà”, etc. etc. etc. Un nuovo Mattarella, o Napolitano, magari di sesso femminile, per fare capire che noi al “genere” ci teniamo tanto.
Addirittura Draghi… cioè quello che si deve togliere dal Governo, lo mettiamo al Quirinale, con il rischio che resti lui a governare rispetto a un presidente del consiglio “fantoccio”, con un semipresidenzialismo di fatto.
Praticamente una sciagura, un incubo!
A questo punto, facendo forza sul fatto di essere determinanti io mi giocherei la carta estrema della negoziazione, tentando di uscire dal frigorifero. Caro “Silvio”, la tua candidatura non ci convince affatto, ma proprio per nulla. Ma se questo serve a (con garanzie esplicite), uno, fare cadere il governo attuale, due, fare decadere i decreti legge criminali non ancora approvati, tre, uscire come tutta l’Europa da una logica emergenziale e trattare il Covid come una normale epidemia e senza più restrizioni di diritti (Brunetta ci rimarrà male, pazienza, bere o affogare per voi), quattro, andare subito a elezioni, dove saremo naturalmente vostri avversari, beh…. perché no? Non ci stai? Bene, fatti tuoi.
Alla fine, se ci sta, sarebbe il male minore.
E ora, cari amici, scandalizzatevi pure. M’importa poco.
Se poi le condizioni non ci sono si faccia pure una pura testimonianza. Ma non provare neanche a incidere, per eccesso di purezza, significa non avere realmente a cuore la sicurezza e i diritti delle persone.
Con Berlusconi salta la legislatura! Che paura….
Con Berlusconi forse salta in aria pure la UE perché è amico di Putin mentre gli stiamo per dichiarare guerra! Che paura…
Con Berlusconi lo Stato italiano collassa e si spacca l’Italia! Che paura…
Naturalmente quanto detto varrebbe con qualunque candidato pronto a rispettare le superiori quattro condizioni. In ogni caso…
Tanto peggio, tanto meglio!!!
Non dimentichiamoci, e qui non mi rivolgo più a Cabras, ma ai miei concittadini, che l’Italia oggi è composta da 15 regioni a statuto ordinario, 4 regioni a statuto speciale, e 1 colonia, la Sicilia. Per noi lo statu quo è la peggiore delle condizioni. Chiù n’annacamu e meghiu è.
Segui l’autore di questo blog su Telegram
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!