A proposito di me…

…chi sono, la mia storia.

  • 1967

    Anno di nascita

    Massimo Costa nasce a Palermo il 18 febbraio 1967 ed è attualmente professore ordinario nel settore scientifico-disciplinare dell’Economia aziendale presso l’Università degli studi di Palermo.
    La sua storia professionale è semplicemente quella di uno studioso, con una vera vocazione alla divulgazione dei contenuti dei suoi studi a un pubblico ampio.

  • 1985

    Bocconi di Milano

    Dopo una brillante carriera scolastica, e una passione per gli studi storici coltivata sin dalla più tenera età, a 18 anni si iscrive alla Bocconi di Milano, in Discipline Economiche e Sociali, nel 1985. A Milano la sua coscienza “sicilianista”, già maturata sin dalla fanciullezza grazie ai suoi studi storici, giunge pienamente a maturazione. Prende consapevolezza della dimensione “nazionale” della Questione Siciliana e della condizione di reale colonialismo interno che contraddistingue l’Italia.

    1985

  • 1991

    Laurea

    Si laurea con pieni voti e lode poco prima di compiere 24 anni, nel 1991 e, contrariamente al comune detto “si nesci arrinesci” rifiuta le opportunità di inserimento nell’economia settentrionale e cerca coraggiosamente di farsi strada nella sua Terra d’origine. In Sicilia le cose non sono facili, nemmeno per i più brillanti laureati. Passati gli obblighi di leva, vissuti come una deportazione forzata (il giorno del giuramento si fa mettere come piantone bagni per non giurare fedeltà a uno stato vissuto come straniero), e trascorsi in gran parte al 37° stormo di Trapani-Birgi e poi al distaccamento aeroportuale di Boccadifalco, l’unico impiego che trova è quello di supplente temporaneo in un istituto tecnico legalmente riconosciuto (allora non c’erano le scuole “paritarie”) per una cattedra di Ragioneria. L’incontro con questa disciplina segna la sua vita. Già aveva fatto, da ragazzo, un lavoretto pomeridiano, sin dall’età di 14 anni, di digitazione di movimenti contabili per un dottore commercialista, e aveva studiato con successo e passione la disciplina del Bilancio all’Università, ma sino ad allora pensava che si sarebbe occupato d’altro.

  • 1994-1995

    Tra Roma, Palermo e Catania

    Appassionatosi alla disciplina, riprese il tirocinio di fatto (allora non era necessario per abilitarsi) presso il commercialista in cui aveva lavorato da ragazzo, per abilitarsi alla professione di Dottore commercialista e si abilita ai primi del 1994. Nel frattempo vince una borsa di studio alla Scuola di Management “Guido Carli” di Roma della LUISS per un corso di specializzazione in Revisione aziendale, per il quale abbandona l’insegnamento alla scuola secondaria. Al termine del corso è inserito in un tirocinio presso la Società di Revisione “Coopers & Lybrand”, oggi confluita in “Price Waterhouse Coopers”, ma rifiutando per la seconda volta la possibilità di farsi strada al Nord o a Roma, ritorna a Palermo dove apre la partita IVA di Dottore Commercialista, e con l’aiuto di una conoscenza familiare, diventa consulente tecnico di un CAF, cominciando così a crearsi un modo di vivere autonomo. Gli studi accademici alla LUISS, tuttavia, avevano risvegliato in lui l’interesse più teorico che pratico per la disciplina professata, e così tenta la carriera universitaria presentandosi da illustre sconosciuto agli esami di Dottorato di Ricerca in “Economia aziendale” (allora Palermo era consorziata con Messina e Catania a tale fine). A Catania entra nel corso di dottorato nel 1995, e gli studi che ne seguono lo costringono a ridimensionare, fino praticamente a chiudere, la propria attività libero-professionale.

    1994-1995

  • 1997-1999

    A Roma, all’Enel

    Sono anni di studio intenso e continuativo, entrando nei gruppi di ricerca della cattedra di Ragioneria generale e applicata II dell’Università di Palermo, sotto la cui guida produce le prime pubblicazioni scientifiche. Terminano nel 1997. Nel 1998 discute la Tesi di dottorato a Pisa (allora la Commissione era nazionale), con un lavoro sulla storia del pensiero economico-aziendale italiano nel XX secolo, che poi sarebbe stato trasformato, nel 2001, in una monografia che ancora oggi è considerata un punto di riferimento per la storiografia della Ragioneria attuale. Finito il Dottorato e chiusa definitivamente la partita IVA, nel Novembre del 1997 vince un concorso ed entra all’ENEL. Il concorso era per il “Compartimento di Palermo”, ma l’ENEL stava allora cominciando a smantellare le strutture regionali e ad accentrare tutto a Roma; così il giovane Costa è chiamato a Roma con un posto da “Impiegato di Concetto” nel settore dell’Amministrazione del Personale. Ancora una volta il destino lo vuole a servizio di altre economie. Deve accettare, non avendo ancora alcuna certezza nella carriera universitaria, ed essendo assai aleatoria, anche perché non sufficientemente coltivata nel tempo, quella professionale. Ma è solo un passaggio. Pur di tornare in Sicilia accetta un posto “peggiore” economicamente: istruttore direttivo amministrativo alla Ragioneria del Comune di Palermo.

  • 1999

    La carriera universitaria a Palermo

    In questo periodo praticamente vince tutti i concorsi, ma qui parleremo solo di quelli accettati. Torna a Palermo, così, ai primi del 1999. Nello stesso anno, a 32 anni, dopo un fidanzamento di circa 5 anni, si sposa con la sua attuale moglie. Per scelta, tuttavia, le vicende private e familiari resteranno sempre fuori da questo blog. Dopo qualche mese è distaccato al Patto Territoriale di Palermo, mentre, non avendo mai interrotto i rapporti con l’Università,  né l’attività di ricerca, ottiene un insegnamento a contratto presso l’Università degli studi di Catania. Poco dopo vince il concorso a cattedra a scuola come insegnante di “Discipline Giuridiche ed Economiche” presso l’ITC “V. Pareto”, mentre quasi  in contemporanea ha ottenuto un Assegno di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Finanziarie dell’Università degli studi di Palermo (oggi confluito in quello di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche). Questi passaggi sono tutti molto brevi, perché nel 2002 diventa Ricercatore universitario e da lì continua nel tempo la sua carriera all’Università di Palermo. Confermato nel ruolo di Ricercatore nel 2005, Professore associato nel 2006, confermato nel ruolo nel 2009, nel 2015 ottiene l’Abilitazione Scientifica Nazionale ad ordinario e prende servizio come professore ordinario nell’ottobre del 2018. Attualmente gli insegnamenti più importanti ricoperti sono quelli di “Ragioneria generale ed applicata” e di “Ragioneria comparata e internazionale”, ma nel tempo ha tenuto molti altri insegnamenti, tra i quali “Sistemi informativi aziendali” e il corso in lingua inglese di “Financial Accounting”. Dal 2002 al 2013 ha diretto la SISSIS e poi il TFA per la formazione dei futuri docenti di scuola superiore di “Discipline Economico-Aziendali” tenendo il prestigioso corso di “Storia ed Epistemologia delle Discipline Economico-aziendali”. Poi presiede il concorso a cattedra per le scuole nel 2014/15 e più volte è presidente di commissione per l’abilitazione a Dottore commercialista ed esperto contabile.

    Non seguiremo però qui la sua continua attività di ricerca e didattica, nazionale e internazionale, perché lo scopo di questo blog è un altro.

    La Ragioneria e l’Economia aziendale sono sì il suo lavoro, al quale si aggiunge di tanto in tanto qualche incarico professionale (tra cui si ricordi almeno la Presidenza del Collegio sindacale di Sicilia e-Servizi e, nella decade precedente, la partecipazione alla Commissione regionale per la definizione dei piani dei conti – tipo per gli enti soggetti a vigilanza della Regione), anche prestigioso, ma sono solo una parte degli interessi dello studioso.

    1999

  • 2001

    L’attività culturale, politica e sociale

Massimo Costa continua nel tempo, e sempre più, ad occuparsi di economia in generale, di moneta, di vari temi culturali e sociali, ma soprattutto dei rapporti finanziari tra Stato e Regione, di Questione politica siciliana, di Storia della Sicilia e quindi, inevitabilmente, di politica.

Questa, davvero, è una storia parallela rispetto a quella professionale.

Comincia in sordina, ai primi del millennio, con un primo Convegno sullo Statuto nel 2001, si avvicina poi all’Associazione “L’Altra Sicilia” con sede a Bruxelles. Insieme a Francesco Paolo Catania pubblica e divulga per anni temi sulla Questione Siciliana, pubblica la Carta delle Rivendicazioni del Popolo Siciliano nel 2004, e il successo sul web induce gli autori a tentare una strada politica.

Nel 2007 si candida così Sindaco alle elezioni comunali di Palermo con i colori de L’Altra Sicilia. La candidatura è certamente simbolica. Non ci sono candidati consiglieri attivi, e si vuole solo dimostrare la possibilità di uscire dal monopolio della partitocrazia italiana. I risultati ufficiali sono modesti (0,3%), con poco più di 1.000 consensi; risultati peraltro inquinati e aggravati da brogli elettorali poi acclarati dalla magistratura. Ma l’esperienza è determinante per capire che la propria vocazione è quella dello studioso e non del politico.

Studi sulla Sicilia ai quali dedica gli anni successivi, per ampliare la base sociale delle rivendicazioni siciliane, nella considerazione del fatto che la maggior parte dei Siciliani non ne avessero la minima coscienza.

Nel 2009 pubblica “Lo Statuto Speciale della Regione Siciliana: Un’Autonomia tradita?”. Seguono una serie di conferenze itineranti per la Sicilia in collaborazione con un movimento a-partitico: “La Sicilia e i Siciliani per lo Statuto”, che organizza importanti eventi, come la Marcia per l’Autonomia e lo Statuto Fest. Nel frattempo i suoi contributi sono ospitati da diversi giornali on line. Durante la Legislatura di Lombardo (2008-2012) piano piano diventa sempre più noto pubblicamente, ma vuole sempre restare lontano dalla politica. Durante la “Rivolta dei Forconi” (2012) sostiene ideologicamente alcune motivazioni della Rivolta, volte fra l’altro alla richiesta di attuazione integrale dello Statuto. Per questa ragione è inserito nella Commissione creata dall’allora Assessore Armao di supporto al tavolo tecnico nelle trattative Stato-Regione. Sotto suo impulso la Commissione produce un documento che viene rifiutato dallo Stato e al quale segue la tempesta mediatica che porta alle dimissioni di Lombardo e alle successive elezioni anticipate. Sempre critico nei confronti dell’Autonomismo Lombardiano (da lui definito “Giano bifronte”) pubblica un appello all’unità delle forze sicilianiste nell’estate del 2012, al quale però seguono soltanto riunioni che non conducono ad una strategia comune.

Durante la legislatura del Presidente Crocetta diventa un vero e proprio editorialista oppositore del Governo regionale, ma si dedica sempre alla divulgazione dei temi economici e sociali dedicati alla Sicilia. Fonda, insieme ad Antonella Pititto ed altri, l’Associazione “Noi Siciliani Liberi”, che tra l’altro pubblica un commento dello Statuto destinato alle scuole, che poi viene pubblicato per i tipi delle Edizioni Arianna con il titolo “Cittadini di Sicilia”.

Si susseguono tuttavia i contatti tra i vari movimenti e associazioni, iniziati nel 2012, che culminano alla fine del 2014 nella decisione di dar vita ad un nuovo soggetto politico unitario. Costa ne vuole ancora restare fuori. Alla presentazione del soggetto, ai primi del 2015, si trovano Gaetano Armao e Rino Piscitello, in rappresentanza dell’autonomismo più moderato, e Roberto La Rosa, in rappresentanza dell’indipendentismo. Dopo poco però La Rosa, storico esponente del FNS, lascia “Sicilia Nazione” (questo il nome della nuova formazione). Pressato da molte parti ad entrare, in rappresentanza dell’area movimentista così scoperta, Costa accetta di partecipare alla creazione del soggetto, di cui Armao è coordinatore, entrando in una sorta di triumvirato insieme allo stesso e a Piscitello.

Nel 2015 quindi dà – come può – il suo contributo alla crescita del Movimento, che però non riesce a decollare per il sospetto di eccessiva vicinanza del Movimento con Forza Italia, nonché per le divergenze tra il sovranismo democratico di Costa e l’europeismo ortodosso e globalista degli altri due “triumviri”. La difficile convivenza dura pochi mesi. Alla fine del 2015 la partecipazione di Armao alla convention del Centro-Destra spacca definitivamente il partito. Costa è tentato di tornare ai suoi studi, ma viene letteralmente spinto dalla quasi totalità dei militanti di “Sicilia Nazione” a non disperdere il lavoro fatto sino ad allora.

Così, insieme ad Antonella Pititto e ad Enzo Cassata fonda “Siciliani Liberi”, convocando con loro una convention fondativa, per il 4 gennaio 2016, a Pergusa, in cui centinaia di militanti, tra ex di “Sicilia Nazione” e nuovi, danno vita finalmente ad un soggetto indipendentista nuovo, lontano tanto dal vecchio sicilianismo rivendicazionista o “folcloristico”, quanto dalla vicinanza ai partiti italiani e clientelari. Partito pragmatico, che pone la costruzione dello “Stato di Sicilia” come obiettivo massimo, ma che si prefigge come obiettivo a breve termine e realistico di attuare in modo radicale l’autonomia confederale prevista dallo Statuto e di costituire la Sicilia intera in “Zona Economica Speciale Integrale” in attuazione dell’art. 174 del TFUE sull’insularità.

Costa si “presta” letteralmente alla fase di start-up del movimento, fino alla convocazione del I Congresso.

Dal 2016 al 2018 guida così il partito nella sua diffusione in tutta la Sicilia, non senza grandi difficoltà personali dovute all’incompatibilità personale e professionale con la politica, che già aveva riscontrato nell’ormai lontana esperienza del 2007.

Con tutto ciò il partito cresce, ottenendo risultati degni di nota: il candidato alle elezioni comunali di Palermo, Ciro Lomonte, ottiene l’1,8%, alle elezioni regionali del 2017 si riescono a presentare le liste in tutte le province, e raccogliendo con la candidatura di Roberto La Rosa lo 0,8%, su base “regionale”, con voti in quasi tutti i Comuni dell’Isola e quasi 15.000 consensi, raggiungendo così un risultato che nessun partito indipendentista aveva raggiunto da molti decenni.

Raggiunto questo primo risultato, si presenta dimissionario al I Congresso del Partito, da cui escono eletti Presidente Armando Melodia e Segretario politico Ciro Lomonte. Resta sempre vicino al partito, come “fondatore” e ideologo, ma con un ruolo ormai più defilato, dedicandosi nuovamente agli studi e alla divulgazione culturale.

Pubblica la “Storia Istituzionale e Politica della Sicilia – Un compendio” (2019) e cura la “Scuola di Formazione Politica” (a.f. 2019/20).

Dopo 5 anni di divulgazione, con l’uso soprattutto di Facebook, di fronte all’ennesima censura da parte del noto social, decide che è ora di comunicare in uno spazio libero, che faccia anche da “biblioteca” di interventi da approfondimento.

Da qui l’idea di questo blog, lanciato il 7 settembre 2020, rivolto ad amici vecchi e nuovi, con la speranza di incontrarne sempre più per strada e di condividere uno spazio di libertà dove il pensiero critico abbia pieno diritto di cittadinanza.