A proposito di me…
…chi sono, la mia storia.
Massimo Costa continua nel tempo, e sempre più, ad occuparsi di economia in generale, di moneta, di vari temi culturali e sociali, ma soprattutto dei rapporti finanziari tra Stato e Regione, di Questione politica siciliana, di Storia della Sicilia e quindi, inevitabilmente, di politica.
Questa, davvero, è una storia parallela rispetto a quella professionale.
Comincia in sordina, ai primi del millennio, con un primo Convegno sullo Statuto nel 2001, si avvicina poi all’Associazione “L’Altra Sicilia” con sede a Bruxelles. Insieme a Francesco Paolo Catania pubblica e divulga per anni temi sulla Questione Siciliana, pubblica la Carta delle Rivendicazioni del Popolo Siciliano nel 2004, e il successo sul web induce gli autori a tentare una strada politica.
Nel 2007 si candida così Sindaco alle elezioni comunali di Palermo con i colori de L’Altra Sicilia. La candidatura è certamente simbolica. Non ci sono candidati consiglieri attivi, e si vuole solo dimostrare la possibilità di uscire dal monopolio della partitocrazia italiana. I risultati ufficiali sono modesti (0,3%), con poco più di 1.000 consensi; risultati peraltro inquinati e aggravati da brogli elettorali poi acclarati dalla magistratura. Ma l’esperienza è determinante per capire che la propria vocazione è quella dello studioso e non del politico.
Studi sulla Sicilia ai quali dedica gli anni successivi, per ampliare la base sociale delle rivendicazioni siciliane, nella considerazione del fatto che la maggior parte dei Siciliani non ne avessero la minima coscienza.
Nel 2009 pubblica “Lo Statuto Speciale della Regione Siciliana: Un’Autonomia tradita?”. Seguono una serie di conferenze itineranti per la Sicilia in collaborazione con un movimento a-partitico: “La Sicilia e i Siciliani per lo Statuto”, che organizza importanti eventi, come la Marcia per l’Autonomia e lo Statuto Fest. Nel frattempo i suoi contributi sono ospitati da diversi giornali on line. Durante la Legislatura di Lombardo (2008-2012) piano piano diventa sempre più noto pubblicamente, ma vuole sempre restare lontano dalla politica. Durante la “Rivolta dei Forconi” (2012) sostiene ideologicamente alcune motivazioni della Rivolta, volte fra l’altro alla richiesta di attuazione integrale dello Statuto. Per questa ragione è inserito nella Commissione creata dall’allora Assessore Armao di supporto al tavolo tecnico nelle trattative Stato-Regione. Sotto suo impulso la Commissione produce un documento che viene rifiutato dallo Stato e al quale segue la tempesta mediatica che porta alle dimissioni di Lombardo e alle successive elezioni anticipate. Sempre critico nei confronti dell’Autonomismo Lombardiano (da lui definito “Giano bifronte”) pubblica un appello all’unità delle forze sicilianiste nell’estate del 2012, al quale però seguono soltanto riunioni che non conducono ad una strategia comune.
Durante la legislatura del Presidente Crocetta diventa un vero e proprio editorialista oppositore del Governo regionale, ma si dedica sempre alla divulgazione dei temi economici e sociali dedicati alla Sicilia. Fonda, insieme ad Antonella Pititto ed altri, l’Associazione “Noi Siciliani Liberi”, che tra l’altro pubblica un commento dello Statuto destinato alle scuole, che poi viene pubblicato per i tipi delle Edizioni Arianna con il titolo “Cittadini di Sicilia”.
Si susseguono tuttavia i contatti tra i vari movimenti e associazioni, iniziati nel 2012, che culminano alla fine del 2014 nella decisione di dar vita ad un nuovo soggetto politico unitario. Costa ne vuole ancora restare fuori. Alla presentazione del soggetto, ai primi del 2015, si trovano Gaetano Armao e Rino Piscitello, in rappresentanza dell’autonomismo più moderato, e Roberto La Rosa, in rappresentanza dell’indipendentismo. Dopo poco però La Rosa, storico esponente del FNS, lascia “Sicilia Nazione” (questo il nome della nuova formazione). Pressato da molte parti ad entrare, in rappresentanza dell’area movimentista così scoperta, Costa accetta di partecipare alla creazione del soggetto, di cui Armao è coordinatore, entrando in una sorta di triumvirato insieme allo stesso e a Piscitello.
Nel 2015 quindi dà – come può – il suo contributo alla crescita del Movimento, che però non riesce a decollare per il sospetto di eccessiva vicinanza del Movimento con Forza Italia, nonché per le divergenze tra il sovranismo democratico di Costa e l’europeismo ortodosso e globalista degli altri due “triumviri”. La difficile convivenza dura pochi mesi. Alla fine del 2015 la partecipazione di Armao alla convention del Centro-Destra spacca definitivamente il partito. Costa è tentato di tornare ai suoi studi, ma viene letteralmente spinto dalla quasi totalità dei militanti di “Sicilia Nazione” a non disperdere il lavoro fatto sino ad allora.
Così, insieme ad Antonella Pititto e ad Enzo Cassata fonda “Siciliani Liberi”, convocando con loro una convention fondativa, per il 4 gennaio 2016, a Pergusa, in cui centinaia di militanti, tra ex di “Sicilia Nazione” e nuovi, danno vita finalmente ad un soggetto indipendentista nuovo, lontano tanto dal vecchio sicilianismo rivendicazionista o “folcloristico”, quanto dalla vicinanza ai partiti italiani e clientelari. Partito pragmatico, che pone la costruzione dello “Stato di Sicilia” come obiettivo massimo, ma che si prefigge come obiettivo a breve termine e realistico di attuare in modo radicale l’autonomia confederale prevista dallo Statuto e di costituire la Sicilia intera in “Zona Economica Speciale Integrale” in attuazione dell’art. 174 del TFUE sull’insularità.
Costa si “presta” letteralmente alla fase di start-up del movimento, fino alla convocazione del I Congresso.
Dal 2016 al 2018 guida così il partito nella sua diffusione in tutta la Sicilia, non senza grandi difficoltà personali dovute all’incompatibilità personale e professionale con la politica, che già aveva riscontrato nell’ormai lontana esperienza del 2007.
Con tutto ciò il partito cresce, ottenendo risultati degni di nota: il candidato alle elezioni comunali di Palermo, Ciro Lomonte, ottiene l’1,8%, alle elezioni regionali del 2017 si riescono a presentare le liste in tutte le province, e raccogliendo con la candidatura di Roberto La Rosa lo 0,8%, su base “regionale”, con voti in quasi tutti i Comuni dell’Isola e quasi 15.000 consensi, raggiungendo così un risultato che nessun partito indipendentista aveva raggiunto da molti decenni.
Raggiunto questo primo risultato, si presenta dimissionario al I Congresso del Partito, da cui escono eletti Presidente Armando Melodia e Segretario politico Ciro Lomonte. Resta sempre vicino al partito, come “fondatore” e ideologo, ma con un ruolo ormai più defilato, dedicandosi nuovamente agli studi e alla divulgazione culturale.
Pubblica la “Storia Istituzionale e Politica della Sicilia – Un compendio” (2019) e cura la “Scuola di Formazione Politica” (a.f. 2019/20).
Dopo 5 anni di divulgazione, con l’uso soprattutto di Facebook, di fronte all’ennesima censura da parte del noto social, decide che è ora di comunicare in uno spazio libero, che faccia anche da “biblioteca” di interventi da approfondimento.
Da qui l’idea di questo blog, lanciato il 7 settembre 2020, rivolto ad amici vecchi e nuovi, con la speranza di incontrarne sempre più per strada e di condividere uno spazio di libertà dove il pensiero critico abbia pieno diritto di cittadinanza.
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